Mi chiamo Alena, ho 26 anni, e mi sono trovata in una situazione da cui ora non so più come uscire, sebbene inizialmente pensassi di aver trovato la mia felicità.
Tutto è cominciato con una relazione con il mio capo Anton, che ha 45 anni.
Lui era un uomo incredibilmente carismatico, intelligente e sicuro di sé, che mi ha attratto fin dal primo giorno di lavoro. Anton ha capito rapidamente che provavo sentimenti per lui, e ben presto la nostra relazione è passata dal contesto professionale a quello personale. Ci siamo frequentate in segreto per più di un anno e mezzo.
Sapevo benissimo che Anton aveva una famiglia: una moglie e due figli. La mia coscienza mi faceva spesso vacillare, ma i sentimenti erano più forti. Passavamo molto tempo insieme, e lui trovava sempre nuovi modi per ingannare sua moglie: a volte con un incontro urgente, altre volte con un viaggio di lavoro.
Ma un giorno tutto è andato fuori controllo. Durante una cena in un ristorante accogliente, scelto appositamente da Anton affinché nessuno ci vedesse, sua moglie decise di seguirlo.
Dopo cena, ci siamo recate in un hotel dove avevamo già ordinato champagne e dessert. Dopo un po’ qualcuno bussò alla porta della stanza. Anton, non sospettando che potesse essere qualcun altro che un semplice cameriere, andò ad aprire. Sulla soglia c’era sua moglie.
In quel momento ho provato una strana sensazione di sollievo. Pensavo che finalmente tutto si chiarisse: lui avrebbe lasciato sua moglie e avremmo iniziato una nuova vita insieme. Ma la realtà si è rivelata molto più complicata.
Anton ha effettivamente divorziato e si è trasferito da me. A prima vista sembrava l’inizio di ciò di cui avevo sempre sognato. Ma con lui, i suoi figli sono entrati nella mia vita. La loro madre non è stata in grado di prendersene cura, perché non aveva un lavoro né un reddito stabile.
Anton ha insistito affinché i bambini vivessero con noi, e io non potevo rifiutarglielo.
E così, invece di una felicità serena nel nostro appartamento, ora c’è il caos. I bambini fanno sempre rumore, tutto è sparso ovunque, e non riesco più a trovare del tempo per me.
Anton non vede il problema. Pensa che io debba accettare la situazione così com’è. Ma sento che non ce la faccio più.
Devo continuare a sopportare, sperando che tutto si sistemi? O devo ammettere di aver commesso un errore e ricominciare da capo?
Per favore, ditemi: cosa devo fare?