Il destino di mio figlio ha preso una piega tale che ha conosciuto la sua futura moglie tramite Internet. Per molto tempo hanno comunicato a distanza, poiché lei era di un’altra città.
Mio figlio ne era follemente innamorato e, un giorno, decidendo che non poteva più aspettare, fece le valigie e andò da lei. Aveva promesso di tornare in un mese per portare la sua amata a casa, ma, incontrandola, decise di rimanere nella sua città.
Avendo trovato un lavoro eccellente, non poté rinunciare all’opportunità di restare, e presto celebrarono il matrimonio, invitando me e mio marito a questo importante evento.
La mia nuora si è rivelata una donna davvero meravigliosa: gentile, premurosa, con cui era piacevole parlare. Dopo il matrimonio, i giovani vivevano in un appartamento in affitto, ma quando mia nuora rimase incinta, decisero di acquistare una casa, scegliendo un appartamento con due stanze.
Nonostante parlassimo spesso al telefono, mi mancavano tantissimo mio figlio e il mio nipote, e quelle conversazioni non bastavano. Mia nuora, comprendendo la mia nostalgia, ci comprò i biglietti del treno e ci invitò a trascorrere una settimana da loro.
Ero così felice! Ho comprato dei regali per il nipote, raccolto alcuni doni e presto siamo partiti.
Quando arrivammo, mia nuora ci accolse con calore, ci offrì da mangiare e trascorremmo la serata tra chiacchiere e risate. Avevamo concordato di fare una passeggiata in città il giorno dopo, e poi di riposarci.
Inizialmente pensai che io e mio marito avremmo dormito nel letto dei giovani, dato che avevano un appartamento con due stanze. Ma mia nuora disse che aveva preparato per noi un letto nella cameretta dei bambini.
— Abbiamo un comodo materasso gonfiabile, spiegò, — e non voglio che degli estranei dormano nel nostro letto.
Mio figlio cercò di convincerla, ma a quel punto non ce la feci più. I miei nervi non hanno sopportato quella situazione e, senza nascondere il mio disappunto, dichiarai:
— Non dormirò per terra! Per chi mi prendete? Andremo in hotel.
Con queste parole ho capito che non volevo più restare in quella casa e non desideravo più rivedere mia nuora. Che umiliazione!