Ricordate l’arabo più bello, costretto a lasciare il suo paese d’origine a causa del suo aspetto insolito? Ora ha un figlio adulto che somiglia molto al padre

STORIE DI VITA

Ricordate l’arabo più bello, costretto a lasciare il suo paese d’origine a causa del suo aspetto insolito? Ora ha un figlio adulto che somiglia molto al padre. Potete vedere una foto del figlio di Omar qui sotto.

У самого красивого араба родился сын, и он очень сильно похож на отца

Conoscete Omar Borkan Al Gala, un iracheno di 36 anni che lavora come modello, attore e poeta? Quest’uomo è considerato uno dei più belli al mondo. Oggi Omar ha un piccolo figlio che tra qualche anno sarà ancora più bello del padre.

У самого красивого араба родился сын, и он очень сильно похож на отца

Tutti sono rimasti sorpresi quando questo uomo affascinante ha sposato una donna comune, ma vedendo la foto del loro splendido figlio, gli utenti di internet hanno notato che il bambino somiglia molto alla madre.

У самого красивого араба родился сын, и он очень сильно похож на отца

Omar Borkan Al Gala è un padre orgoglioso del suo figlio Diyab. Non esita a pubblicare di tanto in tanto foto del suo piccolo sui social media.

I suoi follower lasciano spesso commenti lodando la bellezza unica e la magnificenza di Diyab. Inoltre, ipotizzano che crescendo, il ragazzo supererà il padre nella bellezza.

У самого красивого араба родился сын, и он очень сильно похож на отца

Omar ritiene che suo figlio somigli di più alla madre Yasmin ed è una sua copia esatta. Omar ha anche osservato che dedica tutto il suo tempo libero interamente a suo figlio.

У самого красивого араба родился сын, и он очень сильно похож на отца

L’uomo più bello del mondo apprezza il tempo trascorso con il piccolo e con la moglie. È convinto che sia così che si possa crescere un vero uomo e creare un legame tra padre e figlio.

У самого красивого араба родился сын, и он очень сильно похож на отца

Omar ammette che oggi è felice e che la sua felicità e il suo sviluppo sono dovuti a suo figlio Diyab.

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