Avrete sicuramente notato, almeno una volta, automobili per strada che sul bagagliaio o sul lunotto posteriore mostrano un simbolo apparentemente semplice: il profilo di un pesce formato da due archi che si intersecano.
Molti credono si tratti solo di un ornamento, di un accessorio casuale o, nel migliore dei casi, dell’emblema di un club di pescatori. Ma dietro questa figura discreta si cela un significato molto più profondo, le cui radici risalgono all’antichità.
Questo simbolo si chiama “Ichthys” (dal greco ἰχθύς, pronunciato “ichtus”), parola greca antica che significa “pesce”.
In realtà, ogni lettera di questa parola è un acronimo che nasconde una frase centrale per i cristiani: Ιησοῦς Χριστός Θεοῦ Υἱός Σωτήρ, ossia “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore”.
Nei primi tempi del cristianesimo, quando i seguaci di Cristo subivano atroci persecuzioni, non potevano dichiarare apertamente la loro fede. Fu allora che questo segno nacque: il semplice disegno di un pesce divenne un segno segreto che permetteva ai credenti di riconoscersi tra loro.
Talvolta una persona tracciava un arco nella sabbia; se l’interlocutore completava il disegno con un secondo arco, era chiaro che erano fratelli nella fede.
Oggi il simbolo “Ichthys” si vede spesso sulle auto di persone credenti. Non è una proclamazione ad alta voce, ma un messaggio chiaro: “Sono cristiano”.
Non comporta necessariamente l’adesione a una confessione specifica: più spesso è una scelta spirituale personale.
Negli ultimi anni sono comparse varianti di questo simbolo: ci sono pesci con la scritta “Jesus” all’interno, o accompagnati da una croce.
Se incrociate un’auto con questo simbolo sul lunotto, trattatelo con rispetto. Non è un semplice adesivo, ma un segno di identità e di fede.