Quando l’ho incontrata per la prima volta, mi sembrava perfetta: bella, sicura di sé, sempre vestita in modo impeccabile. La sua sicurezza era affascinante, e i suoi capricci mi sembravano quasi divertenti. All’epoca non sapevo ancora quanto tutto ciò avrebbe cambiato la mia vita.
Quel giorno siamo andati da mia madre. Come sempre, era felicissima di vederci. La cucina era piena di vita: mia madre si affannava a preparare i suoi piatti migliori, quelli che amavo fin da bambino.
– Cara, assaggia, ho cucinato per voi, – disse sorridendo, mettendo davanti alla mia fidanzata un grande piatto di carne stufata e verdure fresche.
Ma lei arricciò il naso:
– Che schifo, io questo non lo mangio.
Cadde un silenzio pesante. Vidi mia madre trattenersi a stento, ma i suoi occhi luccicavano.
– Mia madre ha passato l’intera giornata ai fornelli per noi, – dissi deciso. – Non essere egoista.
Ma la mia fidanzata non si degnò neanche di guardarmi. I suoi occhi vagavano per la stanza, e la sua voce era gelida:
– Non le ho chiesto io di cucinare.
Mia madre, senza dire una parola, si ritirò in camera sua. Sentii la porta chiudersi dietro di lei.
– Prepara le tue cose, ce ne andiamo, – disse la mia fidanzata. E capii che stava aspettando proprio questo momento.
Questa scena non fu né la prima né l’ultima. Odiava apertamente mia madre, credendo che non meritasse rispetto. La infastidivano le sue telefonate, i suoi regali, persino i cetrioli fatti in casa che ci mandava con tanto amore.
– Perché ci ha mandato di nuovo questi orribili barattoli? Ho già un’allergia ai suoi cetrioli!
Ogni volta, queste parole mi ferivano profondamente.
E un giorno non ce l’ho più fatta.
– Penso che i tuoi genitori non abbiano avuto tempo di insegnarti le buone maniere. Non sai cosa siano la cura, l’amore e il rispetto per gli anziani.
Fu la fine. Me ne andai, sapendo che non volevo più legare la mia vita a una persona così fredda e insensibile.
Qualche tempo dopo incontrai un’altra donna. Era l’opposto della mia ex: dolce, gentile, sincera. Andò subito d’accordo con mia madre.
– Mamma, è da tantissimo che non ci vediamo! Come stai? – disse abbracciandola.
E capii: era lei quella giusta. Una donna che non solo amava me, ma rispettava anche chi mi era caro. Ci siamo sposati, e ancora oggi ringrazio il destino per questo dono.