Quella notte San Francisco era travolta da una pioggia torrenziale. Richard Miles, miliardario abituato al silenzio della sua lussuosa auto, procedeva lentamente lungo una strada deserta quando, all’improvviso, alla luce dei fari apparve una piccola sagoma.
Una bambina, non più di sei anni, scalza, fradicia, spaventata. Tre uomini la inseguivano, i loro passi risuonavano nel buio. Il cuore di Richard sprofondò. Senza pensarci, frenò bruscamente e aprì lo sportello.
«Sali!» gridò con un’insistenza che neanche lui si spiegava.
La bambina, Anna, rimase immobile per un istante, paralizzata dalla paura. Richard avvertì un’ondata di adrenalina; scese sotto la pioggia e si piazzò davanti a lei, deciso a proteggerla.
Ma non sapeva che quel semplice gesto avrebbe cambiato per sempre la sua vita… e lo avrebbe trascinato in un mondo che non avrebbe mai potuto immaginare. Un mondo pieno di misteri, pericoli e scelte impossibili.

Richard avrebbe scoperto che esistono forze molto più oscure della pioggia e della notte… e che un solo gesto può mutare il destino di una vita.
Richard trascinò la bambina nell’auto e, con le mani che gli tremavano, chiuse le porte a chiave. Gli uomini si avvicinarono, battendo rabbiosamente sui vetri. Mise la retromarcia, premé l’acceleratore e si lanciò sulla strada bagnata. Dietro di loro lampeggiavano i fari di un furgone: venivano inseguiti.
«Aspetta», sussurrò alla bambina tremante sul sedile passeggero. «Come ti chiami?»
— Anna, rispose a stento. — Vogliono riportarmi indietro…
— Riportarti? Dove?
Si voltò, gli occhi pieni di lacrime.
Richard, che aveva costruito imperi tecnologici, si sentì improvvisamente impotente davanti a quella bambina. L’istinto razionale gli diceva di chiamare la polizia. Ma qualcosa nel panico di Anna gli fece capire che la situazione era molto più complicata. Svoltò alla prima uscita e si fermò in un parcheggio sotterraneo.
— Ascolta, Anna. Qui sei al sicuro. Chi sono quegli uomini?
Lei tirò fuori dalla tasca un medaglione. All’interno c’era la foto di una coppia sorridente, e sul retro un simbolo inciso: un cerchio attraversato da una freccia. Un brivido corse sulla pelle di Richard. Aveva già visto quel simbolo. Molti anni prima, durante le indagini sull’inquietante fondazione «Nova Genesis», implicata in esperimenti genetici illeciti.
«Dove l’hai preso?» chiese con voce improvvisamente dura.
— Me l’ha dato papà… prima che se lo portassero via.
Il miliardario capì che la bambina non era una bambina qualsiasi. Custodiva la chiave di un segreto scientifico per cui molti avrebbero dato la vita. E i rapitori — probabilmente agenti della fondazione — non si sarebbero arresi.
Richard riavviò il motore, questa volta con decisione. Pensò al suo ex collega, il dottor Coleman, che aveva lasciato Nova Genesis criticando i loro esperimenti. Se qualcuno poteva aiutarli, forse era lui.

Ma appena attraversarono il Golden Gate, il cruscotto si spense. Guasto, disordine totale. Gli schermi tremolarono e si spensero. L’auto rallentò da sola.
— Ci hanno trovato… — sussurrò.
Prese Anna per mano e corse sotto la pioggia. L’acqua gli schiaffeggiava il viso. Sopra la strada ronzavano silenziosi dei droni. Richard corse nel bosco, zoppicando nel fango.
Dietro di loro, nella notte, brillava un faro.
— Corri, Anna!
Si girò, esausta, gli occhi lucidi.
— Perché mi aiuti?
Richard si fermò un attimo e la guardò con serietà.
— Perché nessuno mi ha aiutato quando ero al tuo posto.
E sotto il rumore della pioggia giurò che non avrebbe mai più permesso alla paura di dettare le sue scelte.







