33 Thomas Street: Il misterioso grattacielo senza finestre a New York

STORIE DI VITA

Immerso nel cuore del Lower Manhattan si trova un peculiare grattacielo di 29 piani che spicca tra i frenetici edifici della città. Questa struttura unica, conosciuta come 33 Thomas Street, ha incuriosito i newyorkesi per anni a causa della sua caratteristica principale: è completamente priva di finestre. Nonostante l’assenza di finestre e la sua presenza enigmatica, questo edificio ha una storia affascinante che intreccia le telecomunicazioni e la moderna sorveglianza.

Costruito nel 1974, il 33 Thomas Street fu originariamente progettato per essere un centro nervoso di comunicazione fortificato, in grado di resistere anche a esplosioni atomiche. Lo studio di architettura John Carl Warnecke & Associates affrontò l’arduo compito e creò una torre di 550 piedi in cemento e granito. A differenza dei vicini edifici residenziali e uffici, questo grattacielo non ha una singola finestra e rimane non illuminato. Di giorno, la sua imponente presenza getta un’ombra gigantesca, mentre di notte assume un’aura inquietante con un debole ronzio che proviene dai suoi ventilatori quadrati.

Con la sua statua misteriosa e imponente, il 33 Thomas Street ha guadagnato il soprannome di “Long Lines Building” e ha catturato l’immaginazione dei residenti come uno dei grattacieli più iconici della città. Tuttavia, il vero scopo dietro a questo enigma è rimasto nascosto fino a tempi recenti.

Oltre alla sua facciata non convenzionale si cela un segreto più profondo. Attraverso documenti trapelati ottenuti dal whistleblow della NSA, Edward Snowden, piani architettonici e interviste con ex dipendenti di AT&T, sono emerse prove che suggeriscono che il 33 Thomas Street fungeva da sito di sorveglianza della NSA, denominato Titanpointe.

All’interno dell’edificio si trova un significativo gateway internazionale responsabile per il routing delle chiamate telefoniche tra gli Stati Uniti e paesi di tutto il mondo. Si ritiene che la NSA abbia intercettato queste chiamate da una struttura sicura all’interno del edificio di AT&T. Questo programma segreto di sorveglianza ha preso di mira non solo organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, ma si è esteso anche a numerosi paesi, compresi gli alleati degli Stati Uniti.

Sebbene la collaborazione di AT&T con la NSA sulla sorveglianza non sia un segreto, il ruolo specifico di strutture come il 33 Thomas Street nell’ospitare programmi top-secret è rimasto avvolto nel mistero. Tuttavia, i documenti di Snowden hanno fatto luce sull’integrazione dell’attrezzatura della NSA nella rete di AT&T, rivelando i metodi e le tecnologie utilizzate dall’agenzia per accedere ai dati di comunicazione dai sistemi dell’azienda.

La presenza della NSA in questo iconico grattacielo pone domande fondamentali sui limiti della sorveglianza nel nostro mondo moderno. Come sottolinea Elizabeth Goitein, co-direttrice del programma Libertà e Sicurezza Nazionale presso il Brennan Center for Justice, “Questo è ancora una prova che i nostri fornitori di servizi di comunicazione sono diventati, volontariamente o no, un braccio dello stato di sorveglianza”. L’integrazione profonda della NSA all’interno dell’infrastruttura di comunicazione nazionale mette in discussione l’idea che tale sorveglianza possa essere accuratamente limitata solo alle non-cittadinanze americane.

La stretta relazione di AT&T con la NSA è stata ampiamente documentata. Tuttavia, non è chiaro se la NSA abbia utilizzato lo spazio o l’attrezzatura di AT&T al 33 Thomas Street per le loro attività di sorveglianza. Questa ambiguità solleva importanti questioni sull’estensione della sorveglianza governativa all’interno dell’edificio.

Il coinvolgimento della NSA nella sorveglianza presso il 33 Thomas Street non solleva solo preoccupazioni legali ed etiche, ma serve anche da testimonianza dell’equilibrio delicato tra privacy e sicurezza nel nostro mondo interconnesso. Evidenzia le sfide nel garantire una supervisione adeguata in un’era di tecnologia avanzata e sorveglianza governativa.

In conclusione, il 33 Thomas Street rimane un grattacielo iconico ed enigmatico di New York. All’interno delle sue pareti di cemento, custodisce la storia delle telecomunicazioni e i misteri della sorveglianza moderna. Sebbene l’intera portata del suo coinvolgimento nello spionaggio governativo possa rimanere per sempre nascosta, resta un simbolo del complesso gioco tra privacy e sicurezza nel nostro mondo sempre più connesso.

Rate article