Jacqueline Stallone ha vissuto una vita così drammatica che avrebbe potuto essere scritta per il grande schermo. Fin da giovane, sognava i riflettori — la fama, la creatività e una vita indimenticabile.
Si è buttata in tutto: danza, ginnastica, persino il lavoro in un circo. È diventata astrologa, ha scritto libri, partecipato a talk show ed è stata una fervente sostenitrice del wrestling femminile. La sua energia era inesauribile, così come il suo desiderio di distinguersi.
Ma col passare degli anni, non era solo il suo spirito audace a catturare l’attenzione — era anche il suo aspetto che cambiava.
Un tempo nota per la sua straordinaria bellezza, Jacqueline si è progressivamente rivolta alla chirurgia estetica nel tentativo di preservare, o forse reinventare, il proprio aspetto. E non lo ha mai nascosto. Parlava apertamente dei suoi numerosi interventi: lifting, filler, modifiche a labbra, zigomi e sopracciglia.
Anche nei suoi settanta, ottanta e novanta anni, Jacqueline rimaneva attiva — sollevava pesi, si teneva in forma e seguiva la sua routine. Ma il riflesso nello specchio aveva smesso di somigliare alla donna che il mondo conosceva.
Il suo viso, un tempo espressivo, era diventato rigido e deformato, con tratti esagerati e innaturali. I titoli si moltiplicavano: «La madre di Sylvester Stallone è irriconoscibile», «Ha perso il volto per colpa della chirurgia». La fascinazione del pubblico è diventata preoccupazione, poi critica.
Eppure Jacqueline non ha mai espresso rimpianti. Con le sue parole, diceva: «Vivrò in modo sfacciato e audace — non silenziosamente e dimenticabilmente.» E così ha fatto.
Ha vissuto secondo le sue regole, con passione e stile. Nel 2020 è morta serenamente all’età di 99 anni, circondata dalla sua famiglia.
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